Il Training Autogeno è una tecnica ideata e realizzata dal medico psichiatra tedesco Johannes Heinrich Schultz negli anni ’30 e prende origine dalla sua teoria bionomica che considera l’organismo come un’unità biopsichica di mente e corpo.
Dalla teoria bionomica consideriamo il benessere dell’organismo nella sua totalità come equilibrio naturale delle due parti che lo compongono.
Schulz negli anni ’20 scoprì che la concentrazione psichica delle sensazioni di calore e pesantezza riusciva ad indurre uno stato di rilassamento profondo e automatico in chi la esercitava costantemente, senza sforzo o consapevolezza. Dal costante allenamento se ne traeva una sempre maggiore capacità di giungere al rilassamento desiderato, ricavandone benefici terapeutici.
A distanza di pochi anni il medico tedesco, definì la tecnica del Training Autogeno come “un metodo di autodistensione” in grado di modificare spontaneamente condizioni psichiche e somatiche.
Nella sua forma iniziale si compone di sei esercizi somatici, sei gradini verso un più profondo riequilibrio funzionale del corpo con benefici effetti sulla psiche.
Negli ultimi anni il Training Autogeno ha avuto un notevole interesse scientifico, questo in parte per il valore che ha lo stress nella nostra società. Oggi purtroppo dobbiamo fare i conti con stati di stress cronico ed intenso che richiedono un continuo e dannoso stato di eccessiva allerta, costringendo l’organismo ad un innaturale affaticamento.
Ecco allora che il tentativo del Training Autogeno di riequilibrare spontaneamente le condizioni, naturalmente salutari, risulta essere un attivo e personale tentativo di prendersi cura di sé stessi.
Il Training Autogeno viene attualmente adoperato in medicina, in psicoterapia, in ambito educativo, lavorativo e sportivo.